Era da tanto tempo che non leggevo qualcosa di così bello. Middlesex di Jeffrey Eugenides (del quale avete forse già sentito parlar da qualche parte, dato che è anche l'autore del Giardino delle Vergini Suicide) è uno di quei libri che ti tengono attaccati alle pagine anche quando esci dalla metro e pur di non interrompere la lettura scendi e continui a leggere camminando, rischiando di ammazzarti ad ogni attraversamento, a ogni marciapiede malconcio, ma poco importa.
E' uno di quei libri che mi fa dire: "Cavolo, l'avrei voluto scrivere io", e credo che in generale sia un buon segno, un'indicatore di una certa qualità. Non per niente Jeffrey con questo libro ha vinto il Premio Pulitzer. Ma tralasciando le qualità oggettive, è un libro che mi ha commosso, emozionato, senza essere melenso. E' la storia magica e tragica di due fratelli nella Grecia degli anni 20, di desideri e pulsioni nascoste, di un bagaglio genetico che si manifesterà molto più tardi, negli anni 70 in America, in Calliope , detta Callie e poi Cal. Un viaggio, più viaggi, un'odissea di una poesia infinita, ma raccontata in maniera ironica e scanzonata. Una vera forza. Leggetelo.
Questa qui sopra è Desdemona, la nonna di Callie, da fanciulletta. Un piccolo disegnino istantaneo scaturito dopo la lettura.
Here a sketch of Desdemona, the granny of Callie (a character from Middlesex by Jeffrey Eugenides, a book that I love soooo much). A little instantaneus work after reading.
Questa qui sopra è Desdemona, la nonna di Callie, da fanciulletta. Un piccolo disegnino istantaneo scaturito dopo la lettura.
Here a sketch of Desdemona, the granny of Callie (a character from Middlesex by Jeffrey Eugenides, a book that I love soooo much). A little instantaneus work after reading.
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